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Cosa occorre sapere sulla certificazione energetic

Come è ben noto, da qualche anno a questa parte nuove normative a livello mondiale, europeo, nazionale e regionale, si sono attivate per far fronte a quello che è il problema dell’inquinamento atmosferico.

Di conseguenza nasce l’obbligo di attestare e certificare ogni immobile, definendo una propria classe energetica, consumi, fabbisogni, prestazioni e soprattutto la quantità di emissioni di gas CO2 ad effetto serra.

Fondamentalmente, tutte queste metriche servono a catalogare gli immobile a livello energetico.

Quali sono gli enti abilitati al rilascio? E le tempistiche?
Gli enti abilitati al rilascio dell’attestato di prestazione energetica sono tutti i tecnici/professionisti, abilitati ed iscritti all’ albo dei certificatori energetici regionale di appartenenza, quali geometri, ingegneri, architetti, periti industriali o laureati dei settori ambientali, scienze chimiche e tecnologia agrarie.

Le tempistiche di consegna sono molto soggettive e variano in base alle capacità del certificatore. Mediamente per immobili di media/piccola entità variano da 5 a 10 giorni.

Esistono diverse tipologie di classi energetiche che si differenziano soprattutto per il consumo che richiedono. Le certificazioni energetiche ovvero la prestazione energetica che definisce la classe, varia in base alla zona climatica dove è edificato l’immobile, alle dimensioni planivolumetriche, alle tipologie costruttive e ai materiali impiegati nella costruzione dell’edificio, al tipo di impianto termico e alla presenza o meno di sistemi che generano energia pulita da fonti rinnovabili.

Esse si catalogano dalla classe più bassa “classe G” al più alta “classe A”. Inoltre – ad esempio per la regione Lombardia – di recente sono state introdotte altre nuove 4 classi appartenenti alla “categoria A”, ovvero “classe A1-A2-A3-A4”.

In queste pregiate categorie rientrano solo edifici a bassissimo consumo, dove la casa comincia a diventare completamente passiva, definendosi quindi “edificio a energia quasi 0”.

Per farvi meglio capire, all’atto pratico gli immobili di ultima generazione appartenenti alle “categorie A”, riescono a conservare all’interno dell’involucro tutta l’energia termica prodotta in casa, anche dal calore corporeo.
Questa elevatissima prestazione energetica , quasi permette di non avvalersi di impianti per il riscaldamento e il raffreddamento.

La classe energetica introduce una variabile molto importante anche nella valutazione gli immobili/edifici, aumentandone di valore tanto più alta è la classe energetica. Perciò fate bene attenzione a questo fattore in fase di compravendita.

Per quanto riguarda gli affitti, la classe influisce meno sull’importo dell’affitto. Questo perché la domanda degli affitti (a differenza della compravendita) non ha subito un forte calo.

Pertanto nonostante la crisi e le condizioni negative del mercato immobiliare di questi ultimi anni – causa di un forte calo dei prezzi degli immobili – i prezzi degli affitti sono rimasti abbastanza invariati.

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