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Autore: admin

Placche e interruttori, non solo illuminazione ma anche design

 

Probabilmente le placche e gli interruttori sono l’ultima scelta quando si progetta una casa. Eppure rappresentano una scelta molto importante in quanto il loro aspetto ha un’influenza non solo sulla funzionalità, ma anche sul design. Andiamo a scoprire perché sono cosi importanti.

Perché è importante scegliere placche ed interruttori giusti

Placche e  interruttori non sono tutti uguali: differiscono per funzioni, forma, materiale, colore. Oggi, rispetto al passato, si può scegliere tra una vastissima gamma di prodotti che possono semplificarci la vita e anche arredare la nostra casa.

Scegliere le placche

La scelta delle placche degli interruttori non  riguarda dunque solo l’ambito elettrico ma anche quello di design. La placca giusta fa sicuramente la differenza anche in termini estetici.interruttori

Gli ambienti più moderni dove predomina la domotica sono sicuramente quelli adatti per accogliere le placche touch. Si tratta di soluzioni all’avanguardia adatte per le case smart. Si accendono solo sfiorandole. Tra le soluzioni touch ci sono tantissimi modelli, ognuno per soddisfare specifiche esigenze di arredo.

Le placche tradizionali si sono anch’esse evolute e oggi se ne trovano modelli realizzati in un’ampia gamma di forme, materiali e colori. Si può optare per placche raso muro, per placche a rilievo, per placche ad incasso.

Scegliere gli interruttori in base a funzioni e stanza

Gli interruttori possono davvero fare la differenza e arredare la nostra casa. Non sono tutti uguali. A seconda del  risultato che si vuole ottenere e del tipo di apparecchio collegato alla singola presa, si può  distinguere tra interruttori unipolari e bipolari, e poi tra pulsanti, deviatori ed invertitori.

Solitamente sono unipolari tutti gli interruttori che comandano accensione e spegnimento delle luci, mentre sono bipolari i comandi di quei carichi elettrici critici e per i quali è quindi preferibile disporre di un meccanismo di interruzione certo e dedicato.

Per accendere e spegnere una luce da due o più postazioni si può ricorrere a dei deviatori  o a degli invertitori. Nella scelta di placche ed interruttori è importante, oltre che lo stile della casa, l”ambiente dove gli interruttori andranno installati. Ad esempio per le camerette dei bambini si può optare per un interruttore dimmer che, funziona anche da luce di cortesia. Si potrà quindi regolare l’intensità della luce e anche fare in modo che la stanza non resti mai completamente al buio.

La scelta degli interruttori è talmente vasta che sicuramente ogni esigenza avrà tantissime possibilità tra le quali scegliere.

Guida alla scelta per l’illuminazione per gli interni

L’illuminazione fa parte dell’arredamento della casa. Per questo motivo è importante porre una particolare attenzione nella scelta degli elementi per illuminazione per gli interni. E non si tratta di una scelta facile poiché deve tenere presenti tutta una serie di fattori. Vediamo allora come scegliere l’illuminazione per gli interni.

Come scegliere l’illuminazione per interni

Sono sostanzialmente 3 i fattori da tenere presente nella scelta, ossia:

  • tipologie di illuminazione in base alle stanze
  • modelli di lampade in base alla tipologia di illuminazione che serve
  • stile degli elementi di illuminazione

 

 Come deve essere l’illuminazione per gli interni

Prima di capire cosa ci piace è importante capire di cosa abbiamo bisogno. Ed in tema di illuminazione occorre regolarsi tenendo in considerazione le diverse zone della casa, ognuna delle quali ha illuminazione internispecifiche esigenze. Ogni ambiente della nostra casa necessita di un particolare tipo di illuminazione.

  • Zona living: le case moderne hanno generalmente un unico ambiente che comprende soggiorno e cucina e che viene chiamato zona living. Si tratta solitamente di ambienti di dimensioni piuttosto ampi che hanno quindi bisogno di diversi tipi di illuminazione: zona pranzo, zona cottura, zona tv. Come fare per integrare tutto affinché nessun tipo di lampada stoni? Scegliendo sistemi di illuminazione che si integrano perfettamente, optando per punti luce a parete, lampade a terra, faretti, lampadari a sospensione sopra il tavolo da pranzo.
  • Sala da pranzo: la zona pranzo appena citata necessita di un’adeguata illuminazione. Si tratta di una zona dove è quasi obbligata la scelta verso un’ illuminazione diffusa, portata da una lampada a soffitto. Molto importante la considerazione delle distanze tra lampada e tavolo da pranzo che non devono mai essere inferiori ai 70 -90 centimetri.
  • Cucina: il cuore della casa, un luogo dove è importante coniugare funzionalità ed estetica. Molto di moda, soprattutto per le cucine moderne, i faretti orientabili, che offrono il vantaggio di avere il fascio di luce direzionabile che assicura l’adeguato apporto di luce proprio dove occorre.
  • Camera da letto: la stanza da letto deve essere all’insegna del relax, anche per quel che riguarda le luci. Quindi è una zona dove devono essere evitate le luci forti e preferite le luci soffuse e calde. Si tratta di una stanza che necessita comunque di un’adeguata illuminazione, soprattutto in alcune zone: zona armadi, e comodino. Oltre alla classica plafoniera da soffitto, si può integrare con luci al led nella zona armadi e lampada da comodino sono le scelte più diffuse ma si può optare anche per faretti da lettura.
  • Bagno: il bagno ha bisogno di un’illuminazione generale, e di un supplemento nella zona lavabo per la quale, ultimamente, sono molto in voga le lampade a led incassate nello specchio sopra il lavabo.

Tipologie di lampade da interni

Ora che abbiamo visto cosa occorre, vediamo come trovare i diversi elementi che possono illuminare adeguatamente la nostra casa. Sono talmente tante le tipologie di lampade da interno che destreggiarsi nella scelta non è certo facile. Meglio partire con le idee chiare, vediamo quindi quali sono le tipologie di lampade da interni.

Le lampade per interni possono essere cosi suddivise:

  • Lampade a parete: si tratta di lampade idonee per un’illuminazione diffusa di alcune specifiche aree: corridoi oppure per integrare altri elementi  illuminanti;
  • Lampade a sospensione: sono perfette per gli ambienti ampi: altamente decorative sono particolarmente adatte sopra i tavoli, sopra le isole, sopra le penisole;
  • Plafoniere: hanno il vantaggio di essere poco ingombranti e compatte e rappresentano la scelta ideale per l’illuminazione di stanze con soffitti bassi o spazi ridotti. Sono perfette come illuminazione generale in quanto creano una luce diffusa e potente, che varia anche in  base alla potenza del LED integrato o al numero di lampadine che possono montare. Sono inoltre sono facili pulire;
  • Lampade da terra: si tratta di importanti alleate delle zone living in particolare della zona divano, arredano e fanno luce al bisogno;
  • Lampade per bagno: se serve una luce diffusa per tutta la stanza o una luce direzionale per lo specchio, è bene evidenziare che le lampade per il bagno devono soddisfare determinati requisiti di sicurezza come l’ indice di protezione IP e la classe di resistenza.
  • Lampade da tavolo: possono essere impiegate sia come complemento d’arredo che come corpo illuminante e sono perfette sia per la zona living che per la zona notte;
  • Lampade da incasso: si tratta di una tipologia di illuminazione largamente usata sia nelle zone di servizio come corridoi, scale etc. sia integrazione di  illuminazione della zona living o della cucina. Rientrano in questa  categoria anche i faretti regolabili, particolarmente sfruttati   in cucina, dove c’è necessità di un tipo di illuminazione direzionata soprattutto in alcune zone;
  • Strisce a LED: questo genere di illuminazione è perfetta come illuminazione complementare sia nella zona giorno che nella zona notte, dove è necessario avere una luce più intensa. Grazie alle luci LED si può creare un’illuminazione decorativa in alcuni punti o di illuminare tutta una stanza. Inoltre permettono un notevole risparmio sui consumi elettrici e durano a lungo.

Illuminazione interni: le tendenze

Una volta appurato che tipo di illuminazione serve per ogni stanza e che tipo di lampada è più idonea alla funzione, ecco che si può passare alla scelta della lampada stessa anche seguendo quelle che sono le ultime tendenze. Esattamente come succede per l’arredamento, anche l’illuminazione per interni varia in base alle tendenze. Forme pulite ed essenziali sono indubbiamente le tendenze più in voga, ma la scelta deve essere fatta anche seguendo lo stile del nostro ambiente (minimal, classico, rétro, contemporaneo, urban).

Placche

Le Placche rivestono grande importanza nello stile dell’illuminazione, ne fanno parte integrante. Oggi sul mercato sono presenti  prese ed interruttori di design che vantano forme,  colori,  e modelli diversi atti a soddisfare tutte le esigenze, come quelli di Vimar Arke. Si può scegliere tra interruttori luce filo muro, a scomparsa e touch. Si può scegliere un colore in tinta con le pareti, con l’arredamento, oppure a contrasto.

Concludendo, la corretta scelta dell’illuminazione per interni è fondamentale per il comfort, per l’atmosfera, per la funzionalità.

Campi di impiego dei pannelli sandwich

I pannelli sandwich sono cosi chiamati perché nella forma ricordano esattamente un sandwich. Li sentiamo spesso abbinati alla parola “copertura” Vediamo cosa sono i pannelli sandwich per la copertura,  a cosa servono ed i loro campi di impiego.

Cosa sono i pannelli sandwich

Li chiamiamo pannelli sandwich per il loro aspetto che ricorda un sandwich ma in realtà sono pannelli isolanti, pannelli coibentati che vengono usati per garantire un perfetto isolamento termico (e acustico) ad un ambiente, quindi si usano per isolare i tetti, per isolare le pareti e per isolare i pavimenti.

Come sono fatti i pannelli sandwich

È facile capire come sia strutturato un pannello sandwich: da due lastre interposte da materiale isolante, ossia due strati che al loro interno ne contengono un altro elemento che, se nel pannelli sandwichsandwich è chiamato farcitura o ripieno, nei pannelli è  denominato anima.

Questa composizione conferisce al pannello un comportamento statico che vanta proprietà che  le singole parti che la formano, prese da sole, non hanno.

Per fare in modo che  prestazioni meccaniche che durata dei pannelli siano ottimali è fondamentale la qualità dei materiali usati per la loro realizzazione.

Punti di forza  dei pannelli sandwich

Perché usare i pannelli sandwich? Semplice per ottimizzare gli ambienti. Una casa isolata termicamente ha palesi  vantaggi in più rispetto ad una casa che non lo è . Le case isolate termicamente non solo sono più confortevoli, ma garantiscono un risparmio energetico ed economico, ed hanno un valore di mercato superiore.

Quindi un vantaggio legato al  benessere conferito dal  tepore invernale e dal  fresco estivo, ma anche un vantaggio economico conferito dalla riduzione al minimo della dispersione termica.

Caratteristiche dei pannelli sandwich

I pannelli sandwich vantano caratteristiche vantaggiose, caratteristiche che giustificano appieno il largo impiego, ecco quali sono

  • Il basso costo
  • La leggerezza e la conseguente facilità di trasporto
  • L’elevata resistenza ad usura e ad agenti atmosferici
  • La facilita e la rapidità di montaggio
  • Le particolari caratteristiche meccaniche che garantiscono resistenza a sollecitazioni e sforzi
  • L’impermeabilità
  • L’ottimo isolamento termico ed acustico
  • La lunga durata nel tempo
  • La possibilità di realizzare la copertura su materiali già esistenti o ex-novo
  • La versatilità di produzione che consente la realizzazione di coperture che hanno ogni tipo di forma: curva, inclinata, piana, ecc.
  • L’elevato impatto estetico conferito dai materiali di rivestimento in grado di simulare diversi effetti (pietra, legno, lamiera, ecc).

Quando si usano i pannelli sandwich

Viste le caratteristiche, le peculiarità ed i tanti vantaggi dei pannelli sandwich, non ci si stupisce dei  molteplici loro capi di impiego,  ma il principale è soprattutto  quello che riguarda le coperture per tetti.

I pannelli sandwich rappresentano un’ alternativa ai pannelli tradizionali rispetto ai quali  presentano grandi vantaggi.

I pannelli sandwich sono largamente impiegati  nella realizzazione di coperture di tetti, si parla infatti di pannelli sandwich copertura, per isolare le pareti interne ed esterne, isolare i  pavimenti di edifici privati, commerciali ed industriali.

I pannelli sandwich copertura garantiscono un elevato isolamento termico ed acustico, possiedono un’elevata resistenza meccanica alle sollecitazioni, sono molto facili da lavorare, sono da trasportare e anche da posare in opera.

I tanti usi del policarbonato trasparente

Il policarbonato è un materiale legato al risparmio energetico, si trova nelle nostre case, nei mezzi di trasporto, in svariati oggetti di uso comune.

È venduto sotto forma di lastre o di pannelli. Si tratta di un polimero che si ottiene dall’acido carbonico.polycarbonate-779678_1920 Vanta delle caratteristiche che lo rendono un prodotto estremamente adattabile e versatile.

Tra i vantaggi del policarbonato troviamo la resistenza meccanica, la leggerezza, la resistenza termica, la capacità di sostenere carichi pesanti e di resistere agli urti, l’elevata lavorabilità e l’ottima trasportabilità.

Queste caratteristiche rendono il policarbonato un materiale idoneo per essere impiegato in molteplici settori anche molto diversi tra loro: dall’ottica, all’aeronautica passando per il settore edile a quello dei trasporti, a quello dell’elettronica.

Tipi di policarbonato

Il policarbonato è disponibile in due tipologie: compatto ed alveolare. La principale differenza tra i due tipi di policarbonato, è che quello compatto è più trasparente rispetto al policarbonato alveolare.

Policarbonato alveolare

Il policarbonato alveolare ha, come suggerisce il nome, una struttura particolare “ad alveoli”, viene usato soprattutto per realizzare coperture e tettoie. Si tratta della tipologia più adatta per eseguire la lavorazione con curvatura a freddo, atta ad aumentare la rigidità gli alveoli e rendere il materiale pronto per realizzare coperture ad uso domestico ed industriale.

Il Policarbonato alveolare vanta un’ottima resistenza agli urti, agli agenti atmosferici, richiede una facile manutenzione e pulizia.

Policarbonato compatto

Il policarbonato compatto (PCC), è la tipologia di policarbonato che vanta le migliori caratteristiche di trasparenza e di resistenza: risulta essere la materia plastica più resistente a graffi e urti, possiede un’elasticità superiore alle altre materie plastiche.

Si può trovare in diversi spessori, formati e colori. Presenta anche il vantaggio di ingiallire meno rispetto alle altre materie plastiche. Molto vantaggioso il fatto che questo tipo di policarbonato richiede una lavorazione semplificata, si può infatti curvare a freddo vista la grande malleabilità. Quindi viene impiegato per la realizzazione di pensiline, di coperture e di tettoie.

È considerato dall’industria aereo spaziale il miglior materiale da usare all’interno degli aerei, per i ridurre il loro peso senza intaccare la sicurezza. Grazie all’eccellente trasmissione luminosa e la protezione contro gli UV, il policarbonato compatto risulta adatto per realizzare binari, parti di sedili e lenti. Inoltre, ha un bassissimo livello di tossicità e rientra nei requisiti di tossicità previsti dalle compagnie aeree.

Utilizzi del bicarbonato

Il policarbonato si rivela il materiale perfetto per la realizzazione di pannelli, di coperture, di allestimenti otudoor e indoor, di mobili, di pensiline, di tettoie etc etc.

Una delle peculiarità del policarbonato è la sua trasparenza. Il policarbonato trasparente è ideale per la realizzazione di finestrature, di coperture per terrazzi e verande, ed ovunque occorra filtrare la luce. Proprio per la sua trasparenza il policarbonato si rivela un ottimo sostituto del vetro. Un materiale resistente, facile da lavorare, facile da trasportare e altamente resistente.

Bagni chimici nei cantieri edili, perché sono utili?

I bagni chimici rappresentano una validissima alternativa al bagno tradizionale. Consentono di avere un bagno a tutti gli effetti anche laddove non sia possibile procedere con l’allacciamento fognario. Ilbagni chimici ecotaurus bagno chimico è infatti un dispositivo sanitario che non è collegato al sistema fognario, ma che sfrutta gli agenti chimici, come idrossido di sodio e formaldeide, per la disinfettatura del vaso.

L’installazione dei bagni chimici si rivela utile e necessaria in tantissime situazioni: in situazioni provvisorie e precarie, ma anche in occasioni speciali ed insolite come in aereo, in treno, in camper o nelle situazioni di precarietà come nei campeggi, nei cantieri di lavoro, negli stabilimenti balneari, durante le manifestazioni o durante le feste private.

I bagni chimici nei cantieri edili

Nei cantieri di lavoro, i bagni chimici non solo sono utili e necessari ma sono anche obbligatori. Per queste occasioni rappresentano la soluzione più pratica ed economica, dato che non hanno bisogno di allacciamenti idrici e fognari, e visto che possono essere installati ovunque e hanno una gestione molto semplice.

È il datore di lavoro il responsabile dell’installazione del bagno chimico nel cantiere, nel momento in cui apre un cantiere edile ha l’obbligo di installare bagni chimici idonei, che rispettino le esigenze dei lavoratori e tutte le norme igieniche.

Quindi in un cantiere edile è obbligatorio installare dei bagni chimici che devono rispondere a normative ben precise. Vediamole.

Le normative europee sui bagni chimici in cantiere

La normativa UNI EN 16194 detta le regole relative all’installazione dei bagni chimici, sancendo   che in un cantiere edile è indispensabile l’installazione di un bagno chimico ogni 10 lavoratori. Il numero minimo dipende quindi dal numero degli utilizzatori, tra gli addetti al cantiere e   subappaltatori.

I bagni chimici devono essere posizionati ad una distanza massima di 100 metri da ogni postazione lavorativa e, nei casi di cantiere a più piani, vige l’obbligatorietà della presenza di un bagno chimico ogni due piani.

Requisiti dei bagni chimici in cantiere

Nel cantiere edile ogni bagno chimico deve rispettare precise dimensioni che vanno da un minimo di 1 metro quadro per un’altezza di 2 metri. L’areazione deve essere buona e deve essere presente una porta con l’apposito indicatore di occupato.

Altri requisiti minimi da rispettare sono:

  1. La presenza di superfici esterne disponibili all’affissione di segnali
  2. Interni sufficientemente illuminati
  3. Rispetto della privacy (chi è in bagno non deve essere visto)
  4. Meccanismo di apertura e chiusura manuale dall’interno e dall’esterno
  5. Adeguata ventilazione
  6. Presenza di un gancio appendiabiti all’interno del bagno;
  7. Sufficiente quantità di carta igienica;
  8. Realizzazione con materiali come la plastica e materiali refrattari alle polveri, facili da pulire;
  9. Presenza di un cestino per i rifiuti;
  10. Presenza di una tavoletta per wc che permetta una posizione accovacciata;
  11. Il serbatoio deve avere un sistema di ventilazione con sfiato esterno che sia a caduta, a ricircolo con scarico realizzato con pompa a mano o a pedale, ad acqua pulita con scarico a mano o a pedale.
  12. Presenza di un lavamani, di uno specchio, di un erogatore di sapone e di carta asciugamani.

Il non rispetto delle normative relativa ai bagni chimici in cantiere sono sanzionabili con una multa che va dai 500 ai 2000 euro.

Covid-19 e bambini, come riconoscere i sintomi?

Covid-19 e bambini, come riconoscere i sintomi della malattia? Come riuscire a distinguerli dall’influenza o da un banale raffreddamento? Sappiamo che con la stagione autunnale, i bambini tendono ad ammalarsi più frequentemente. Uno dei luoghi dove l’influenza stagionale colpisce maggiormente sono le scuole, dove i piccoli passano molto tempo insieme.

Per questo motivo c’è molta preoccupazione da parte dei genitori che vivono nel terrore che i propri figli, vivendo quotidianamente la realtà scolastica, possano ammalarsi di covid-19.girl-5760039_1920

Riuscire a riconoscere i sintomi del covid-19 e distinguerli dall’influenza è difficile, soprattutto perché la sintomatologia è molto simile, almeno all’apparenza. Fortunatamente, qualche sottile differenza clinica esiste.

Attualmente, sono davvero scarsi i dati pediatrici per ciò che riguarda il covid-19, alcuni dati evidenziano come i più piccoli potrebbero avere meno possibilità di contrarre il virus, ma anche che, in caso di infezione, sono richieste meno ospedalizzazioni rispetto agli adulti.

Alcuni studi hanno dimostrato come i bambini e i ragazzi si ammalano meno rispetto agli adulti, ma al contempo, come nella loro cavità nasofaringea ci sia una carica virale uguale o superiore che contribuisce alla diffusione del virus nelle famiglie e nella comunità.

La maggior parte dei bambini e ragazzi affetti da covid-19 sono asintomatici e questo crea una maggiore fonte di contagiosità che può sfuggire.

L’apertura delle scuole ha dimostrato come la diffusione tra bambini e ragazzi asintomatici sia un fatto concreto, diversi istituti hanno chiuso già a inizio ottobre, alcune regioni come la Campania, sono intervenute chiudendo tutte le scuole di ogni ordine e grado e il Governo stesso ha deciso di lasciare la didattica in presenza solo negli asili nido e nella prima elementare.

In questo periodo, si sta pensando a una riapertura totale ma non prima di aver effettuato uno screening con il test rapido sars-cov 2, per cercare di individuare i bambini e i ragazzi positivi asintomatici.

Riconoscere e distinguere i sintomi nei bambini

Le caratteristiche comuni tra influenza e Covid come la modalità e facilità di trasmissione, nonché i sintomi simili, possono rendere difficoltoso capire se un bambino è affetto da banale influenza o da Covid-19.

I sintomi comuni tra le due malattie sono:

  • disturbi gastrointestinali
  • mal di testa
  • congestione nasale
  • rinorrea
  • mal di gola.

Nel Covid-19 sono molto più evidenti i seguenti sintomi:

  • febbre alta
  • affaticamento (dolori muscolari)
  • tosse secca particolarmente aggressiva.

I segni più evidenti e distintivi del Covid-19 sono:

  • Perdita di olfatto e gusto
  • Sintomatologia respiratoria (“respiro corto”)

Lo studio del Children’s National Hospital

I pediatri del Children’s National Hospital di Washington hanno effettuato uno studio sui bambini affetti da covid-19 e quelli colpiti da influenza di tipo A e B.

Sono stati presi in esame 315 bambini di 8 anni ai quali è stato diagnostico il covid tra marzo e maggio 2020 1.402 bambini di 3 anni, che hanno avuto l’influenza di tipo A e B tra il 1°ottobre 2019 e il 6 giugno 2020.

Dai risultati emersi pare non ci siano grandi differenze per quei casi in cui è stato necessario il ricovero o la terapia intensiva, mentre, tra le due malattie ci sono differenze più marcate per ciò che riguarda i sintomi.

I bambini positivi al Covid-19 con sintomi hanno di più:

  • febbre (che sale in 3 su 4, contro la metà degli altri);
  • mal di testa (11 e 9%);
  • dolore a muscoli e arti (il 22% dei colpiti da Sars-CoV 2, contro il 7% di chi ha un’influenza);
  • dolore al petto (11% e 3%, rispettivamente);
  • diarrea o il vomito (26% negli affetti Covid, contro il 12% degli altri).

Probiotici, cosa sono e a cosa servono?

Quando si parla di benessere uno dei termini più usati è “probiotico”. Ma cosa sono i probiotici? A cosa servono? Andiamo a scoprirlo.

Probiotici: cosa sono?

I probiotici sono microrganismi volti a mantenere l’equilibrio della  flora batterica presente nell’intestino.  La parola probiotico derivaprobiotici dal  greco: “pro-bios” ossia “a favore della vita”. Già da questo termine si evince la loro importanza.  Fu il premio Nobel Elie Metchnikoff nel 1908 che associò la longevità dei contadini bulgari con il consumo di latte fermentato.

Un probiotico, perché possa essere definito tale, deve presentare precise caratteristiche ossia, deve fungere da antagonista dei microorganismi patogeni, deve poter aderire alle cellule intestinali, non deve essere in alcun modo nocivo, deve avere resistenza ai succhi gastrici, alla digestione, agli enzimi, deve essere presente nell’intestino.

Probiotici a cosa servono

Quando i probiotici raggiungono l’intestino svolgono dei compiti molto importanti: combattono i batteri, rimuovono gli agenti nocivi, rinforzano le difese immunitarie, riducono le allergie alimentari e diminuiscono i valori di colesterolo, favoriscono la funzionalità del colon e aiutano l’assimilazione e la sintesi di componenti e sostanze indispensabili per il nostro benessere.

I probiotici, quindi, tornano utili in tutte quelle situazioni in cui occorre ripristinare il corretto equilibrio della flora intestinale: diarrea, uso di antibiotici, enterite, basse difese immunitarie.

Occorre fare attenzione all’uso improprio di probiotici, in alcuni casi il loro utilizzo potrebbe addirittura essere controproducente, è dunque sempre opportuno consultare il medico prima di assumere probiotici o alimenti arricchiti con probiotici, in particolare in situazioni di disturbi gastrointestinali.

Affinché siano efficaci, è meglio assumere  i probiotici  sempre e solo a stomaco vuoto, per un periodo che va da 3 a 4 settimane e in una dose pari ad almeno un miliardo di batteri al giorno, questo dosaggio fa ben comprendere che è praticamente  impossibile assumere l’adeguata quantità solo con la dieta. Per questo motivo, i probiotici sono integrati agli alimenti. Scopriamo le tante proprietà dei probiotici.

Proprietà dei probiotici

Le proprietà dei probiotici riguardano più apparati dell’organismo: i probiotici hanno un’azione difensiva, un’azioneanti-disbiosi, un’azione metabolica e digestiva.

Per quel che concerne la funzione difensiva, i probiotici sono in grado di  interagire con le mucose presenti nell’intestino e di stimolare il sistema immunitario locale. Il muco presente nelle pareti intestinali riveste una grande importanza in quanto, rappresenta una vera e propria difesa dagli attacchi di organismi nemici, oltre al muco, vengono prodotte sostanze che hanno un’azione antibatterica.

I probiotici contribuiscono alla produzione di immunoglobuline A e Immunoglobuline M, indispensabili per le difese immunitarie del nostro organismo.

Relativamente all’azione anti-disbiosi, i probiotici ripristinano l’equilibrio della flora intestinale rafforzando i microrganismi benefici e contrastando la diffusione dei microrganismi patogeni. La disbiosi è, infatti, una vera e propria alterazione dei batteri intestinali, per lo più causata da stress, antibiotici, alimentazione scorretta. I probiotici agiscono in modo da ripristinare la normale attività intestinale in caso di disbiosi o ne provengono la comparsa. L’azione di probiotici si estende anche al metabolismo.

Sono numerosi i processi digestivi che avvengono nell’intestino e che sono volti a trasformare ed assorbire  nutrienti e sintetizzare alcune vitamine. I  probiotici contribuiscono alla digestione di zuccheri e grassi ed all’assorbimento di oligominerali come magnesio, calcio e ferro. Favoriscono inoltre nella sintesi della vitamina K e delle vitamine del gruppo B che avviene nell’intestino tenue.

L’azione digestiva dei probiotici comprende la capacità di convertire il lattosio in galattosio e glucosio. Chi è intollerante al lattosio può dunque trarre beneficio dai probiotici.

Ma le proprietà dei probiotici si estendono anche ai benefici che coinvolgono altri  organi e funzionalità, pare addirittura che i probiotici possano essere utili per combattere l’obesità e per curare alcune patologie dermatologiche.

Alimenti probiotici

I probiotici sono resi quasi completamente inattivi dalla digestione, proprio per questo motivo non si può considerare un probiotico un alimento, o, almeno, non completamente. Un esempio sono  i fermenti lattici presenti negli yogurt commerciali.

Tuttavia si parla di alimenti probiotici per indicare un alimento volto a riequilibrare il corretto equilibrio intestinale. Un alimento, per essere considerato probiotico, deve essere compatibile con l’intestino, deve vantare una buona resistenza al pH gastrico, non deve nuocere in alcun modo.

I probiotici presenti negli alimenti vengono elencati in etichetta. Li possiamo infatti trovare tra gli ingredienti di molti latticini come yogurt e bevande probiotiche.

Vengono spesso integrati all’alimento per potenziarne le proprietà salutistiche. Occorre distinguere tra probiotici e fermenti lattici, sono due cose diverse. I  fermenti lattici non sono in grado di resistere all’azione degli enzimi digestivi dopo l’assunzione, pertanto non riescono a incrementare l’accrescimento della flora intestinale.

Ci sono alcuni alimenti fermentati naturalmente ricchi di probiotici, ecco alcuni esempi:

Yogurt e latte fermentato: si tratta dell’alimento ricco di probiotici per eccellenza per l’elevata quantità di lattosio fermentato dai probiotici.

Kefir: è una bevanda a base di latte fresco fermentato appartenente della cultura russa. Il latte può essere di mucca, di capra o di pecora. Il kefir contiene buone quantità di Lactobacilli e Saccaromiceti.

Miso e tempeh: sono alimenti tipici della cucina orientale ottenuti dalla fermentazione della soia e di altri cereali come orzo, riso e grano saraceno. Nel Miso e nel tempeh si sviluppano facilmente colonie di Lattobacilli probiotici e considerevoli quantità di vitamina B12. Il tempeh rappresenta inoltre anche un’ottima fonte di fibre prebiotiche.

Craut: sono diffusi soprattutto nei paesi del Nord Europa  esono ottenuti dalla fermentazione del cavolo cappuccio. Contengono diverse colonie di Lattobacilli e vantano alti valori di sodio, potassio e calcio. Inoltre  sono buone fonti vitaminiche con un ottimo contenuto di vitamina B12 e vitamina C.

Probiotici e prebiotici: differenze

È molto facile confondere questi due termini che paiono differire solo per una vocale. In realtà le differenze sono diverse.

I prebiotici sono sostanze presenti naturalmente in alcuni alimenti, che possono favorire la proliferazione dei batteri che si trovano nel nostro intestino o di quelli che abbiamo assunto attraverso integratori probiotici. Le sostanze prebiotiche rappresentano dunque il nutrimento delle comunità batteriche intestinali che formano il nostro microbiota.

Sia prebiotici che probiotici, sono resistenti agli enzimi digestivi per poter giungere attivi nell’intestino, dove vengono fermentati dalla flora batterica.

I principali prebiotici sono i frutto-oligosaccaridi, fibre solubili contenute in alcuni vegetali come cicoria, carciofi, farina di frumento, banane, aglio e cipolla. Una delle fibre più note e utilizzate è l’inulina, spesso associata a integratori probiotici per facilitare il loro accrescimento.

Attualmente molti integratori vengono prodotti unendo i microrganismi probiotici alle fibre prebiotiche per aumentare le possibilità di sviluppo delle colonie batteriche benefiche. I probiotici sono dunque amici del nostro organismo, del nostro intestino e sono in grado di contribuire al nostro benessere.

Perché usare delle toppe personalizzate?

Personalizzare i vestiti con le toppe personalizzate  è ormai una vera e propria moda. Sono lontani i tempi in cui le nostre nonne ci rammendavano i pantaloni strappati con le toppe ricavate da altri pantaloni inutilizzati. A quei tempi il ruolo delle toppe era limitato a toppe personalizzate 2riparare o rinforzare capi usurati o strappati.

La toppa era il simbolo di povertà: non ci si poteva permettere un abito nuovo e si rattoppava il vecchio. Oggi il significato e l’uso delle toppe è completamente ribaltato.

Oggi le toppe non servono solo a coprire macchie o a riparare danni ma rappresentano un ottimo modo per personalizzare il proprio look. La toppa personalizzata è il must del momento, si tratta di un dettaglio di stoffa sfizioso che si può attaccare a qualsiasi capo, dalle giacche alle scarpe. Ce ne sono di tantissimi i tipi, che spaziano dallo stile bucolico dei fiorellini a quello pop con scritte  e disegni cartoon.

La personalizzazione consente di avere la toppa esattamente come si desidera. Con la toppa personalizzata i vostri capi saranno unici, vi contraddistingueranno e vi caratterizzeranno. Andiamo a conoscerle da vicino

Cosa sono le toppe personalizzate

Le toppe o pacht personalizzate sono toppe realizzate secondo le specifiche richieste del cliente. Possono essere pach ricamate, oppure toppe stampate con tecnologie all’avanguardia. Ci sono diverse tecnologie di ultima generazione atte a creare delle toppe personalizzate, una di queste  è la stampa- ricamo che rappresenta l’incontro tra la  tradizione e le esigenze dei trend contemporanei, si tratta di  un perfetto binomio che racchiude l’esperienza dell’artigianato tessile con le  tendenze che sono in continua evoluzione.

Utilizzando la tecnica tessile della punciatura è possibile inoltre convertire per  immagini digitali, vettoriali o qualsiasi tipo di disegno in punti ricamo, per creare una toppa personalizzata che rifletta fedelmente i propri desideri. Ma le toppe personalizzate possono essere richieste e realizzate anche tramite stampa. Le possibilità per personalizzare la propria toppa sono quindi innumerevoli.

La personalizzazione consente di ottenere una toppa personalizzata creata ad hoc in base alle proprie esigenze. Si può chiedere di avere una toppa con uno specifico logo, con il proprio nome, con un ricamo particolare, con un disegno specifico. Le possibilità sono pressoché infinite. Attraverso la personalizzazione delle toppe è possibile fissare su fibra tessile e quindi su un proprio capo di abbigliamento immagini, messaggi, simboli, nomi, idee, concetti, qualsiasi cosa si desideri.

Tipologie di toppe personalizzate

Le toppe  ricamate solitamente sono spesse, rigide e su un lato hanno una specie di colla plastica. Possono essere usate per coprire la stoffa strappata e scolorita oppure semplicemente per decorare ed impreziosire un abito.

Le toppe di carta trasferibile sono stampate su un lato di una carta speciale, sono caratterizzate da un lato di carta non-lucida. Non sono in grado di tenere insieme la stoffa strappata, e generalmente la stoffa al di sotto si vedrà in trasparenza, se non sono applicate su qualcosa di bianco.

Le toppe che hanno un semplice retro di stoffa possono essere applicate utilizzando  della tela fusibile. Le toppe realizzate per coprire i buchi o le macchie e che sono disegnate per confondersi con la stoffa spesso hanno un retro di carta che va tolto prima di applicare la toppa.

Perché usare le toppe personalizzate

Sono tanti e diversi i motivi per i quali si possono usare le toppe personalizzate, vediamo i principali: le toppe personalizzate possono essere impiegate per diversi usi ed in diversi settori: sul lavoro per contraddistinguere un’attività con un logo o un’immagine specifica.

  • per le divise sportive
  • per le divise scolastiche personalizzando, grembiule con il proprio nome
  • per personalizzare i capi di abbigliamento, rendendoli unici ed inimitabili.

Le toppe personalizzate possono essere applicate a qualsiasi indumento o divisa, ed è possibile creare una linea esclusiva per la propria squadra sportiva o per il personale della propria azienda o, semplicemente, per personalizzare il proprio abbigliamento.

Usare le toppe personalizzate per la semplicità di utilizzo

Tra i motivi per i quali è bene orientarsi per le toppe personalizzate c’è anche la semplicità di utilizzo. E’ sufficiente appoggiare toppe personalizzate nel punto in cui si vorrebbe attaccarla. Se si decide di applicarne solo una, si sceglie  una posizione ben visibile, altrimenti, se si desidera applicarne  più di una, occorre  prendere le giuste misure prima di procedere. Sono tanti e diversi i modi per applicare la toppa personalizzata: si può cucire, incollare, applicare con il ferro da stiro.

Usare le toppe personalizzate per la possibilità di applicarla ovunque

Le toppe personalizzate sono perfette per personalizzare un capo basic: vestito,  camicia o una maglietta arricchendola con un dettaglio che la renderà unica.  E’ anche possibile sbizzarrirsi e applicare toppe ovunque, anche sovrapponendole.  Le toppe personalizzate possono impreziosire il giubbotto di jeans che si presta benissimo ad essere decorato con toppe personalizzate coloratissime. Anche le giacche di pelle possono essere personalizzate

Le toppe personalizzate possono essere applicate su pantaloni ed accessori, si può mettete la propria “firma” su jeans e leggings, per andare contro l’antipatica omologazione del fast fashion. La personalizzazione con le toppe è in grado di  regalare il lusso di avere capi unici, senza spendere molto.

Le toppe personalizzate possono ricoprire borse e scarpe di tela rendendole uniche Sono quindi tanti e diversi i motivi per i quali utilizzare le toppe personalizzate che oggi sono un vero e proprio modo per manifestare la propria creatività per personalizzare il proprio guardaroba, per distinguervi dagli altri.

Il detto “ci ho messo una toppa” seppur sempre valido alla luce di quello che sono le toppe oggi,  assume un significato totalmente diverso: il detto “ci ho messo una toppa” non è più una sorta di magra consolazione (quasi rassegnazione) per aver risolto in maniera un po’ raffazzonata e provvisoria una questione, ma piuttosto rappresenta il vanto di aver impreziosito e reso unico un qualcosa che prima era anonimo.

Invecchiamento cellulare, come combatterlo con l’alimentazione giusta

Una delle cause dell’invecchiamento cellulare è lo stress ossidativo, una patologia metabolica che alterna tessuti e cellule quando queste alimentazione antiossidantisono esposte all’eccessiva azione di agenti ossidanti.

Lo stress ossidativo ha diversi effetti sull’organismo, tra cui l’invecchiamento precoce delle cellule, una condizione che può portare alla comparsa di diverse patologie quali diabete, obesità, malattie cardiovascolari e neurodegenerative come l’Alzheimer e danni alla vista.

A provocare lo stress ossidativo sono soprattutto i radicali liberi, molecole di scarto, altamente reattive che generano nell’organismo tossine e sottoprodotti dei naturali processi di respirazione cellulare.

Cosa provoca l’aumento dei radicali liberi?

Sono diversi i fattori che incidono sulla formazione eccessiva dei radicali liberi all’interno dell’organismo, tra i primi ci sono il fumo di sigaretta, il consumo elevato di alcolici, l’esposizione ad agenti inquinanti, le radiazioni, lo stress psico-fisico, le diete troppo ricche di proteine e grassi saturi, ed anche un’attività fisica particolarmente intensa.

Contrastare i radicali liberi diventa la chiave per evitare lo stress ossidativo, alcuni integratori naturali come quelli di SynergyO2 sono una soluzione efficace contro questo problema, in quanto combattono la loro azione e aiutano le cellule a ricevere la giusta quantità di ossigeno per funziona correttamente.

Si tratta di un aiuto concreto a supporto dell’azione naturale che l’organismo fa per difendersi da questa minaccia, grazie alla presenza di antiossidanti naturali che forniscono ai radicali liberi gli elettroni di cui sono privi.

Altre sostanze antiossidanti vengono assunte tramite alimentazione, parliamo di vitamina C, E, il beta-carotene, i polifenoli, i flavonoidi e l’antocianine, per cui, per avere un contrasto efficace dei radicali liberi è importante provvedere all’assunzione di cibi ricchi di queste sostanze.

Gli alimenti ricchi di antiossidanti sono in grado di bloccare, grazie al loro potere antiossidante, la capacità di neutralizzare i radicali liberi vediamone alcuni:

Il succo d’uva: ottenuto dagli acini d’uva è una fonte preziosa di resveratrolo, potente antiossidante con proprietà antinfiammatorie che aiutano a contrastare l’invecchiamento precoce.

I mirtilli: contengono gli antociani, antiossidanti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, alcuni studi hanno confermato che sono efficaci contro i radicali liberi e sono utili per la prevenzione delle malattia cardiache e circolatorie.

Gli agrumi: arance, limoni, mandarini ma anche fragole, kiwi e tanti altri frutti, sono ricchi di vitamina C, un antiossidanti che combatte efficacemente lo stress ossidativo, previene il diabete, l’obesità e le malattie cardiovascolari.

La barbabietola: al suo interno sono presenti i betalaine, dei pigmenti con un’elevata attività antiossidante e antinfiammatoria. Inoltre, sono antiossidanti che contrastano efficacemente l’azione dei radicali liberi.

Altri alimenti importanti sono il cavolo, ricco di vitamina A e C, di carotenoidi e flavonoidi, nutrienti dalle ottime proprie antiossidanti che prevengono e contrastano efficacemente gli effetti negativi dello stress ossidativo. Gli spinaci contengono antiossidanti utili per il benessere della vista e contrastano tutti i meccanismi collegati all’invecchiamento e all’infiammazione dovuti ai radicali liberi.

Infine, anche la cioccolata fondente ha delle capacità antiossidanti dovute alla presenza di flavonoidi che aumentano in base alla quantità di cacao contenuta al suo interno.