Il caffè in capsule è molto utilizzato perché permette, in poco tempo, di ottenere un buon caffè espresso come al bar.
Ma come si ottiene un buon caffè? Per capirlo bisogna prendere in considerazione il funzionamento della capsula e la sua qualità del caffè al suo interno.
La capsula funziona soltanto con una macchinetta automatica apposita, in commercio ce ne sono differenti tra cui scegliere.
Dopo averne acquistata una, si passa alla scelta delle capsule che, per alcune macchine, sono disponibili solo in versione originale, mentre per altre, è possibile acquistare capsule caffè compatibili.
Le compatibili permettono di scegliere il caffèche si preferisce a un prezzo vantaggioso rispetto alle originali.
Indipendentemente se originali o compatibili, le capsule del caffè offrono una serie di vantaggi: si può avere il caffè in pochi secondi, della misura perfetta, poiché ogni capsula è monodose. Inoltre, come per il caffè in polvere, sono disponibili capsule con diverse varietà di caffè.
Cosa sono le capsule?
Le capsule sono dei contenitori di forma cilindrica realizzate in plastica e, a volte, in alluminio. Come avviene lo smaltimento delle capsule? Si tratta di oggetti non riciclabili, per via della presenza di caffè al loro interno e del doppio materiale esterno, per questo motivo, finiscono nell’indifferenziata.
Non è un prodotto eco-sostenibile, ma tuttavia, se si rispettano le linee guida della propria città per lo smaltimento, si contribuisce a ridurre l’impatto ambientale.
La capsula è rigida e chiusa in modo ermetico per preservarne l’aroma, al suo interno ci sono 5/7 grammi di caffè.
Questa va inserita nell’apposito vano, assicurandosi che sia quella giusta e che entri perfettamente, senza fare difetto.
Esistono le capsule riutilizzabili?
La risposta è sì ed impattano meno sull’ambiente. Scegliendole si può dire addio alle capsule usa e getta, limitando gli sprechi. Si tratta di capsule ricaricabili identiche all’usa e getta, ma che possono essere ricaricate con del caffè in polvere.
Il vantaggio è quello di poter usare la miscela preferita di caffè, anche dei produttori che non producono il proprio caffè in capsule.
È possibile trovare diverse aziende che producono questa tipologia di capsule, compatibili con più macchine del caffè presenti sul mercato.
Queste capsule possono essere riutilizzate tutte le volte che si desidera, basta lavarle, asciugarle e inserire nuovamente il caffè.
Un’idea innovativa che può essere una buona alternativa alle capsule di Caffè monouso, tuttavia, non sembra riscuotere molti consensi.
Probabilmente perché le capsule usa e getta sono più immediate e già pronte all’uso, quindi, preferite da coloro che al mattino hanno poco tempo per fare colazione o per una pausa.
Tra gli altri vantaggi delle capsule compatibili monodose, c’è l’ampia gamma di miscele acquistabili: arabica, espresso, intenso, cremoso e alternative come il caffè ginseng, il caffè d’orzo, il caffè di farro, il caffè decaffeinato e altri prodotti come la cioccolata, il mocaccino, il cappuccino, etc.
Quando si fa uso di sostanzestupefacenti si corrono pericoli per la propria salute e, in molti casi, anche per quella degli altri.
È stato dimostrato che proprio la dipendenza da alcool e droga è uno dei motivi in grado di causare moltissime morti sia sul lavoro che nel tempo libero.
Spesso chi ricorre a tale soluzione vive grandi problematiche a livello personale e quindi cerca un metodo per sfuggire alla propria realtà, senza però trovare una valida soluzione alla propria situazione.
Oggigiorno, nonostante la nostra società sia fra le più evolute al mondo, il problema della droga è uno dei più diffusi.
La prevenzione può essere molto importante in questi casi, ma esistono dei metodi per evidenziare la presenza di sostanze psicotrope senza troppe difficoltà. Ci riferiamo ai test antidroga medicina del lavoro.
Cosa sappiamo dei test antidroga medicina del lavoro
Quando si parla di test tossicologici si fa riferimento a dei kit di diagnosi rapida che possono essere acquistati su piattaforme virtuali o presso le farmacie di ogni Comune.
Si tratta di prodotti auto diagnostici in grado di rivelare la presenza delle droghe principali.
Ovviamente questi variano per caratteristiche e tipologie in quanto alcuni prodotti sono focalizzati per l’individuazione di determinate sostanze.
Solitamente quando a richiedere questi test è la medicina del lavoro vengono effettuate delle analisi più approfondite al fine di accreditarne l’attendibilità. Ecco perché vengono fatti dei prelievi da inviare a laboratori e cliniche sanitarie al fine di analizzarli nella maniera più precisa possibile.
Come funziona un test rapido tossicologico?
Quando si utilizza un test rapido tossicologicosi va a ricercare nel sangue la molecola relativa ad un determinato tipo di droga.
Solo in questo modo si avrà la possibilità di dimostrare la presenza di determinate sostanze e valutare la dipendenza di un individuo nei confronti delle stesse.
Questo tipo di indagine è molto diffusa per quanto riguarda l’ambito lavorativo, poiché è proprio qui che bisogna appurare la condizione di un lavoratore ai fini della sicurezza individuale e collettiva.
Fare un test rapido e molto semplice, in quanto basterà immergere lo stick nel campione prelevato e attendere i minuti indicati dal test prima di leggere il risultato.
Come nella maggior parte dei casi, due lineette indicano la positività ad un determinato prodotto, mentre in caso contrario il risultato è da intendersi come negativo.
Ovviamente in caso di dubbio è bene ripetere il procedimento o affidarsi a enti e strutture in grado di effettuare accertamenti più mirati ed approfonditi.
È bene ricordare che questi test possono dare dei falsi negativi qualora vengano eseguiti in maniera sbagliata.
In alcuni casi il livello della sostanza assunta potrebbe essere inferiore a quella che il test è in grado di rilevare.
In altri casi invece, l’organismo umano potrebbe avere smaltito l’eccipiente della droga e dare risultati negativi anche se il soggetto ne fa uso smodato.
Questo tipo di risorsa rimane comunque un metodo e rapido e molto consigliato laddove si voglia conoscere la situazione individuale di una persona nel minor tempo possibile.
I test tossicologici sono delle risorsediagnostiche che permettono di rilevare la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue o nelle urine dell’esaminato.
Si sente spesso parlare di test antidroga medicina del lavoro, in quanto questa unità si occupa di sottoscrivere tale richiesta per indagare sulla situazione sanitaria di un individuo.
Ecco quindi nelle prossime righe una breve panoramica sull’argomento.
Le informazioni relative ai test rapidi tossicologici
I test tossicologici rapidi possono essere acquistati presso ogni farmacia o sito online da chiunque ne manifesti l’esigenza.
Le analisi tossicologiche invece, possono essere effettuate nei laboratori analisi, nelle cliniche sanitarie, negli ambulatori e nei centri di riabilitazione.
Qualora a richiederli sia la medicinadellavoro, è possibile che il fascicolo debba essere conservato per qualche mese per far sì che la situazione sia sempre tracciabile. Ovviamente in questo caso bisogna poi effettuare degli esami più approfonditi e mirati, in modo da dare continuità al soggetto in cura e fornire le giuste attenzioni al caso.
Come funziona un test rapido tossicologico?
Questo tipo di analisi concede a chi le effettua la possibilità di conoscere la situazione personale di un individuo in merito all’assunzione di sostanze stupefacenti.
Questi test possono essere effettuati su un campione di urina ma anche analizzando gli indumenti del soggetto interessato, la sua saliva e tutto ciò che è entrato a stretto contatto con il DNA della persona, come ad esempio uno spazzolino da denti o un capello.
La loro semplicità è rinomata ma, allo stesso tempo, non ha alcun valore dal punto di vista legale o medico, poiché non può essere certificato da nessun operatore sanitario.
La differenza fra i tamponi rapidi tossicologici e gli screening di laboratorio
La prima grande differenza fra i tipi di test tossicologici è legata alla facilità di reperibilità del prodotto stesso.
Un tampone rapido tossicologico può essere acquistato in ogni momento senza difficoltà, mentre qualora ci si debba rivolgere ad un centro analisi, bisogna prenotare un appuntamento ed esibire la richiesta medica. Quest’ultimo inoltre, permette di ottenere una certificazione legalmente valida, mentre il test rapido è solo per una verifica personale priva di valenza.
Cambiano inoltre le sostanze rivelabili poiché i campioni da prendere in esame sono diversi e, quindi, possono variare nella sensibilità verso un determinato tipo di sostanza.
Il test rapido che, nella quasi totalità dei casi viene fatto sull’urina, permette di individuare sostanze quali anfetamine, benzodiazepine, antidepressivi, cannabinoidi, metadone, morfina, buprenorfina, oppiacei, cocaina ed ecstasy.
Quelli di laboratorio invece, sono molto più precisi e possono essere effettuati sul sangue, sulla saliva sul liquido lacrimale e perfino sul sudore.
Nella maggior parte dei casi queste analisi sono più mirate e riescono a individuare molte più sostanze anche su largo spettro. Ecco che diventa più facile quindi trovare tracce di fentanil, morfina, metanfetamina, barbiturici, oppiacei, fenciclidina, cotonina, promazina triciclici, dimetadone, D metadone, fluoxetina LSD, cannabinoidi cocaina, benzodiazepine e bruprenorfina petidina.
È importante valutare la presenza di droghe soprattutto in ambito lavorativo, in quanto queste possono incidere sul mancato svolgimento della prestazione lavorativa e sulle sue potenziali conseguenze.
Nonostante la maggior parte della popolazione sia ormai in possesso del Green pass, ci sono parecchi cittadini che, per scelta o per causa di forza maggiore, non hanno la certificazione; questo significa che alcune attività, così come l’accesso a determinati luoghi sia al chiuso che all’aperto, sono loro preclusi. Ricordiamo comunque che il Green pass non è obbligatorio per i bambini sotto i 12 anni d’età e per tutti quei soggetti che, a causa di un deficit immunitario (che deve essere documentato dal medico) abbiano sviluppato o rischino di sviluppare reazioni avverse alla somministrazione vaccinale. E’ comunque possibile effettuare un test rapido Covid valido per il Green pass base.
Vediamo cosa è possibile fare senza il Green pass.
Spostamenti
Dato l’obbligo di presentare il green pass sui mezzi pubblici, è normale chiedersi come possa, chi non è in possesso della certificazione, spostarsi per esigenze personali o per lavoro. Ebbene, è possibile circolare senza green pass tramite:
taxi;
vettura propria o presa a noleggio;
trasporto scolastico.
Non viene quindi preclusa la possibilità di spostarsi anche tra Regioni diverse con i mezzi sopracitati.
Accesso ad attività commerciali e uffici
Nonostante le molte restrizioni, il Governo ha sempre precisato che non può essere preclusa a nessuno la possibilità di entrare in determinati luoghi dove si vendono beni essenziali per la sopravvivenza della persona. Senza green pass, quindi, sarà possibile recarsi:
nei supermercati;
nelle farmacie e parafarmacie;
nei negozi di prodotti per animali;
uffici pubblici.
Per quest’ultima voce, uffici pubblici, occorre precisare che si può accedere senza Green pass solo per esigenze essenziali e primarie come, ad esempio, uffici di polizia per sporgere una denuncia o richiedere dei documenti di identità. Ciò nonostante, le persone non in possesso di green pass potrebbero trovare difficoltà nell’accedere in banca o alle poste o in negozi che vendono beni “non di prima necessità”.
Istituti scolastici
Qui la questione diventa più controversa. È consentito l’ingresso senza Green pass agli studenti delle superiori o degli istituti professionali ma non agli studenti universitari.
Bar, ristoranti e alberghi
Quello che ha caratterizzato il primo periodo di lockdown è stata la chiusura di tutti questi tipi di attività commerciali e le forti restrizioni alla riapertura. Anche adesso le restrizioni sono molto ferree ed è possibile accedere a bar, alberghi o ristoranti solo con il green pass, ad eccezione dell’accesso per l’acquisto di prodotti da asporto che, però, non possono essere consumati sul luogo, sia all’interno che all’esterno negli spazi adibiti.
Conclusioni
Oltre a queste, sono poche le altre concessioni per chi non possiede il green pass, come la presenza alle cerimonie civili o religiose e l’accesso ai tribunali. Per il resto è necessario essere in possesso del green pass, base anche tramite tampone, oppure tramite altri canali quali la vaccinazione con almeno una dose o un certificato che attesti l’avvenuta guarigione del virus da non più di 180 giorni.
La necessità di effettuare un test per verificare il contagio da COVID passa inevitabilmente per la scelta di uno dei tanti tipi che oggi sono presenti sul mercato; e che naturalmente hanno caratteristiche diverse gli uni dagli altri. Non è sempre facile scegliere quello adatto perché alcuni di essi possono dare risultati meno attendibili rispetto ad altri anche se hanno il vantaggio di poter essere effettuati in poco tempo, a volte anche 15 minuti e, in alcuni casi, restando comodamente a casa ed evitando tutte quelle file interminabili davanti alle farmacie. Vediamo quali tipi di tamponi esistono e quali sono le loro caratteristiche.
Tampone molecolare
Il tampone molecolare viene eseguito attraverso il prelievo dalla mucosa rinofaringea e rivela la presenza di materiale genetico tipico del virus. È considerato un test molto attendibile, anche se richiede molto tempo per restituire il risultato. Dopo aver effettuato il tampone, infatti, il campione deve essere inviato in un laboratorio altamente specializzato che deve analizzarlo e i tempi di attesa possono essere a volte anche di giorni. Non è indicato, quindi, per chi voglia avere una risposta estremamente rapida e sapere se è positivo o meno. Se non ci sono esigenze di tempo particolari, però, è sicuramente quello che dovrebbe essere effettuato data l’attendibilità dei suoi risultati.
Tampone antigenico
Il tampone antigenico del COVID è invece un tipo di test molto rapido che richiede non più di un quarto d’ora per essere effettuato. A questa rapidità, però, si contrappone un tipo di risultato non sempre attendibile che, proprio per questo motivo, spinge molte persone ad effettuare un test molecolare per avere la certezza reale di essere contagiati o meno. Il tampone antigenico ha dalla sua anche un prezzo molto più contenuto rispetto agli altri tipi di tampone o di test e rivela la presenza delle proteine (antigeni) del virus all’interno dell’organismo, indice dell’avvenuto contagio
Test sierologico
Il test sierologico si differenzia molto dagli altri due tipi di test in quanto non si tratta di un tampone ma di un prelievo di sangue. Lo scopo del test è quello di rivelare la presenza nell’organismo di alcuni anticorpi specifici contro il virus; va da sé, quindi, che il test sierologico non rivela un’infezione in atto ma una avvenuta guarigione da COVID. Ad oggi è quello meno usato dopo che si è visto che il virus può colpire anche persone che erano già state infettate in precedenza, le quali preferiscono comunque effettuare un tampone.
Test rapidi
Per il tampone molecolare, il tampone antigenico e il test sierologico esistono delle varianti rapide che permettono di ottenere il risultato in poco tempo. Tuttavia, anche per il tampone molecolare che è quello più attendibile, i test rapidi restituiscono spesso dei risultati chiamati falsi negativi e che potrebbero identificare un soggetto come negativo anche se c’è un’infezione in corso. Questo tipo di test, infatti, dovrebbero essere fatti almeno 72 ore dopo l’ipotesi di contagio ed essere ripetuti con frequenza nel tempo. Se effettuati prima non sono in grado di identificare la presenza del virus all’interno del corpo.
Un’occasione speciale ha deciso di bussare alla tua porta e vuoi compiere il grande passo da persona matura ed informata?
Comprare casa è uno dei capitoli più importanti per quanto riguarda la vita di una persona, ragione per cui bisogna approfondire al meglio questo argomento.
Woman having the house of the miniature,hand
Ecco, quindi, una piccola lista delle cose da sapere sulla compravendita di case promossa dalle migliori agenzie immobiliari Levanto.
Tutte le cose da controllare prima di vendere o comprare casa
Se hai visto una fantastica offerta relativa alla vendita casa Levanto, devi prima di tutto assicurarti che le cose principali siano in ordine.
Ciò non significa soffermarsi solo sul lato estetico della casa, ma controllare al meglio ogni singolo aspetto per evitare di avere problemi in futuro.
Spesso, infatti, la fretta è una cattiva consigliera e l’euforia del momento ci può far sorvolare su alcune anomalie che potrebbero rivelarsi gravi in futuro.
Dovrai quindi controllare l’aspetto estetico e funzionale dell’abitazione che intendi acquistare, ma valutare inoltre gli impianti e altri piccoli dettagli.
Dona poi la giusta attenzione agli infissi e ai serramenti, controlla lo stato dei pavimenti e dell’intonaco ed esamina con cura gli impianti.
Quello idrico, elettrico e quello relativo al riscaldamento devono essere del tutto efficienti e funzionali, dalle applicazioni alla sicurezza.
Se qualcosa non dovesse funzionare come previsto e tu non lo controllassi in tempo, potresti non far valere la tua posizione in futuro.
Verificare la presenza di tutti i documenti
Si sa che la burocrazia ha il suo peso e bisogna quindi controllare che, al momento della vendita, ogni documento sia legittimo.
Ma quali sono le certificazioni che non possono assolutamente mancare all’appello? Scopriamole insieme.
atto di provenienza: documento che attesta i diritti che il proprietario ha nei confronti della casa che vende;
certificato di conformità urbanistica: atto che dichiara che la casa è stata costruita nel pieno rispetto di norme e concessioni;
atto di conformità catastale: dati che permettono di conoscere la planimetria dei locali per calcolare le varie imposte sulla casa;
certificato di agibilità: dichiarazione che consiste nel rispetto degli standard utili a garantire le condizioni di vita nella casa;
attestato di prestazione energetica: convenzione che serve a capire i consumi energetici all’interno dell’immobile;
certificato di conformità degli impianti: documento che attesta le condizioni dei vari impianti presenti nella casa. Serve a conoscerne le funzionalità e la sicurezza in termini di utilizzo;
controllo sulle spese condominiali: in caso di appartamento è bene conoscere gli importi mensili da corrispondere e capire se i precedenti proprietari hanno degli insoluti alle spalle.
Bisogna sostenere altre spese al momento della compravendita?
Comprare casa è un investimento e, fin dal primo momento, sono molte le spese da gestire.
Dovrai infatti pagare diverse imposte, fra cui quella di registro, quella ipotecaria e le spese relative al rogito.
Non dimenticarti inoltre le commissioni da devolvere ad un’eventuale agenziaimmobiliare e i costi di gestione delle diverse spese di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Sono davvero molte le spese da sostenere ma ognuna di queste ti farà sentire il vero proprietario dell’immobile.
Dopo molte indecisioni hai finalmente preso coraggio e vuoi acquistare una casa al mare in Liguria?
Se così fosse, sei tra i pochi fortunati che potranno godere delle meraviglie di questa bellissima regione, nota per la sua genuinità e generosità.
Molti scelgono la Liguria come meta di vacanza, ma c’è anche chi vi si vuole stabilire in maniera definitiva per iniziare una nuova vita.
Ecco perché è importante trovare la casa dei propri sogni. Per muovere questo passo bisogna compiere veri e propri atti di coraggio, poiché si tratta di investimenti di non poco conto e dei quali bisogna essere veramente sicuri.
La prima cosa da fare però, consiste nell’esaminare ogni aspetto della scelta che si intende portare a termine.
Ecco, quindi, qualche accorgimento da non farsi scappare per comprare casa al mare in Liguria ed esserne felice.
Chi contattare per comprare casa in Liguria?
Molte volte la fretta e la voglia di un cambiamento ci portano a prendere scelte poco ponderate e altrettanto inappaganti.
Si finisce quindi per accontentarsi della prima scelta oppure ci si affida ad amici e conoscenti che, sicuramente, non sono avvezzi all’arte della compravendita di locali e case.
Così facendo molte tappe vengono bruciate e il rischio di essere truffati sale di molto, svalutando moltissimo questa esperienza.
Se vuoi vendere o acquistare una bellissima casa in Liguria ti consigliamo di affidarti ai migliori professionisti del settore immobiliare.
Enzo Podestà è un vero professionista della compravendita di locali ed abitazioni e, grazie alle sue grandi qualità, saprà assisterti e supportarti in ogni fase della vendita o dell’acquisto della tua prossima proprietà.
In questo modo sarai completamente tutelato e dovrai versare quanto pattuito solo al momento opportuno, ovvero quando avrai le chiavi in mano e tutti i traguardi saranno stati raggiunti con successo.
Viste le enormi possibilità offerte in questo settore, ti consigliamo di non ricorrere al fai da te o alle voci di corridoio, ma di scegliere solamente il meglio per te e quella che sarà la tua famiglia.
Perché comprare una casa al mare e quale località ligure scegliere
Non tutti hanno la possibilità di comprareuna casa al mare e quindi bisogna godersi tutti i privilegi che questa scelta comporta, non tralasciando gli accorgimenti da prendere.
Comprare un alloggio in un’area balneare vuol dire avere la possibilità di usufruire di una dimora sicura dove passare il periodo estivo.
Per non parlare della possibilità di avviare un nuovo capitolo della propria vita andando a vivere in un’altra città.
Sono entrambe considerazioni che ci permettono di risparmiare tempo e fatica, ma bisogna comunque scegliere un luogo che rispecchi le proprie esigenze e riesca ad esprimere le potenzialità di ognuno.
Scegliere una casa delle giuste dimensioni, con o senza spazi verdi e vicino ai servizi pubblici o al mare, è sicuramente più vantaggioso rispetto a luoghi isolati e poco funzionali.
La Liguria è una delle regioni più ambite nel settore immobiliare e, al giorno d’oggi, acquistare casa sul suo territorio è una scelta più che saggia da compiere.
Le mete turistiche sono le più gettonate proprio per la bellezza del paesaggio, ma anche per tutti i servizi messi a disposizione, fra cui la presenza di negozi, locali e un’ampia gamma di servizi e trasporti pubblici.
Potresti inoltre acquistare casa per trarre un guadagno dai tuoi investimenti affittandola e rivedendola al momento giusto.
Gli aspetti da valutare prima di portare a termine l’acquisto
Se hai optato per la Liguria, la tua scelta ti permetterà di unire l’utile al dilettevole.
Oltre alla bellezza e alla meraviglia del posto, questa regione accoglie al meglio i turisti e sa donare le giuste opportunità anche a chi vi si trasferisce in pianta stabile.
Questo è sicuramente un buon momento per investire nell’acquisto di una casa in Liguria.
Il primo consiglio da tenere a mente riguarda il luogo e la zona sulla quale sorgerà il tuo immobile.
A differenza di ciò che si può pensare, una casa in pieno centro storico costa molto meno rispetto ad un alloggio nelle vicinanze del mare.
Questo perché gli acquirenti amano le comodità e preferiscono avere ogni servizio a portata di mano senza troppa fatica.
Se tu vuoi trasferirti in pianta stabile in Liguria però, anche il centro rimane una soluzione più che rinomata.
Non dimenticare che alcuni quartieri possono essere più pericolosi di altri o meno propensi a fornire opportunità lavorative ai suoi residenti.
In ogni caso, se avrai dei mezzi di trasporto a tua disposizione, tutto ciò non rappresenterà affatto un problema.
Nel caso in cui tu invece voglia valutare l’affitto a terzi, l’acquisto di una casa di grandi dimensioni è la scelta migliore. Parliamo di soluzioni che permettono a più persone di trasferirsi, a prescindere numero dal numero dei membri del nucleo familiare.
Spesso, infatti, a trasferirsi sono le coppie che desiderano mettere su famiglia, oppure dei nuclei familiari abbastanza numerosi che non possono certamente vivere in un bilocale.
In questo modo sarà sicuramente più facile trovare gli inquilini ideali rispetto a chi mette a disposizione un appartamento di piccole dimensioni.
Gli errori da non commettere quando si vuole comprare casa
Molte persone si fanno prendere dal momento e finiscono per compiere diversi errori in merito all’acquisto di una casa.
Ciò succede perché queste non calcolano il costo delle spese, ad esempio, in quanto al prezzo finale dell’immobile vanno aggiunti altri costi, come quelli dell’iva o delle imposte catastali.
Stesso discorso vale per quanto riguarda i tassi del mutuo ed eventuali spese non previste, che andranno inevitabilmente a influire sul costo finale della casa.
Non bisogna nemmeno avere fretta di acquistare una casa poiché, spesso, lo si fa solo per paura di non trovare un’altra sistemazione o non riuscire più a vendere la propria.
La fretta fa perdere tempo e soldi, così come la possibilità di negoziare sul prezzo.
Acquistare casa è una scelta che richiede tempo e saggezza: proprio per questa ragione affidarsi a degli agenti immobiliari esperti rimane la scelta migliore in ogni circostanza.
Solo così potrai ricevere le giuste garanzie e acquistare finalmente la tua casa dei sogni senza incorrere in imprevisti, truffe o difficoltà di alcun tipo.
Se stai pensando di iniziare a praticare trading online (TOL), la prima cosa di cui avrai bisogno è un intermediario, ovvero un broker che offre al trader una piattaforma operativa tramite cui svolgere l’attività di TOL.
Una piattaforma di trading consiste, dunque, in un software grazie al quale è possibile accedere al mercato online ed effettuare le diverse operazioni di TOL.
Nel mondo del web sono disponibili migliaia di opzioni, e scegliere la piattaforma giusta, specie quando si è alle prime armi, può risultare complicato e macchinoso.
In questo articolo vedremo alcuni consigli utili per orientarsi al meglio verso una scelta più consapevole e semplice.
Un aspetto assolutamente necessario da valutare prima di affidarci ad un broker virtuale e ad annessa piattaforma, riguarda la regolamentazione.
È bene infatti accertarsi, per la propria sicurezza, che la piattaforma sia autorizzata dalla legge a svolgere il servizio per il quale si propone. In Italia l’ente che se ne occupa è la Consob.
Un altro fattore molto importante, è legato alla fruibilità della piattaforma e naturalmente a tutti i servizi ad essa associati.
Quali caratteristiche deve avere una buona piattaforma di trading?
Oltre ai due aspetti sopracitati, nella scelta di una buona piattaforma su cui praticare trading, bisogna tenere in considerazione una moltitudine di fattori più specifici.
Il punto necessario da cui partire è rappresentato dalle nostre esigenze personali, come ad esempio l’asset sul quale si vuole investire o ad ogni modo il proprio campo di interesse. Vi sono infatti piattaforme specializzate in trading forex on line, piattaforme che invece permettono di praticare trading in borsa, ed altre ancora che sono specializzate nelle opzioni binarie e criptovalute.
Per evitare quindi di cadere in errore, è importante innanzitutto avere le idee chiare sul tipo di asset e di prodotti su cui si vuole investire. Una volta determinato questo, bisogna guardare agli aspetti più pratici.
Una buona piattaforma deve essere infatti intuitiva, comoda da usare, con funzioni chiare e precise. Un suggerimento è quello di controllare sempre se oltre alle funzioni di base siano presenti ed incluse anche le funzioni aggiuntive.
Esistono infatti delle opzioni extra che non sono necessarie ma che fanno la differenza. Ad esempio, alcune piattaforme consentono di impostare Stop Loss e Take Profit su tutte le operazioni. Con la funzione di stop loss è possibile stabilire un tetto di perdite massimo che si è disposti a sostenere sulle singole operazioni. Mentre grazie al Take profit si può indicare il livello di raggiungimento per il quale può automaticamente chiudersi l’operazione.
Per i trader inesperti, può essere un dettaglio non trascurabile anche l’opportunità di avere a disposizione un conto demo. In questo modo è possibile fare pratica e capire le dinamiche del mercato online senza rischiare di perdere i propri soldi, e solo successivamente investire seriamente.
Se invece non si è alle prime armi il conto demo non è un requisito così importante di cui tener conto nella scelta della piattaforma su cui si vuole operare.
Com’è facile intuire, bastano in realtà pochi ma attenti accorgimenti per semplificare un passaggio in apparenza complesso.
L’utilizzo delle stampanti in 3d si sta divulgando sempre di più, in quanto sono molte le persone e le aziende che hanno individuato le potenzialità di questo dispositivo.
Ma che cosa si intende per stampante in 3d e su quale tecnologia si basa questo strumento per avviare le proprie funzioni? Scopriamolo insieme in questa piccola guida.
Che cos’è una stampante in 3d e come funziona?
Le stampanti 3d sono dei marchingegni realizzati con alte tecnologie che permettono di stampare un oggetto tridimensionale attraverso una programmazione controllata da un computer e dalle impostazioni di un software.
Esistono infatti dei programmi che permettono alla stampante di eseguire il lavoro senza richiedere particolari interventi da parte dell’uomo.
Una stampante di questo genere deve utilizzare prodotti specifici per poter funzionare: solitamente si tratta di componenti plastici o materiali che permettono di raggiungere l’effetto desiderato.
L’oggetto tridimensionale nasce dalla sovrapposizione di più strati dello stesso materiale, il quale risulta essere facilmente malleabile in caso di temperature più elevate, mentre si solidifica quando il calore diminuisce.
Una stampante in 3d è sicuramente la scelta migliore laddove sia necessario produrre un intenso numero di oggetti senza spendere troppi soldi per le materie prime e i passaggi industriali.
Ecco perché in molti la prediligono, soprattutto nel campo industriale ed hobbistico.
Con la 3d printing castingè infatti possibile realizzare prodotti personalizzati, stampi e modelli da utilizzare per creare altri oggetti in ambito commerciale o architettonico, strumenti medici come ad esempio le protesi, elementi di ortodonzia e odontoiatria e infine gioielli.
Purtroppo, a oggi questo strumento non viene ancora utilizzato in maniera piena: molti, infatti, credono che utilizzare questo dispositivo sia impegnativo e costoso, ma in realtà non è vero. È sufficiente, infatti, decidere l’oggetto da realizzare, controllare che ogni parte della stampante sia incastrata nella maniera più indicata e poi selezionare il materiale col quale realizzare l’oggetto tridimensionale.
Come abbiamo detto prima, un oggetto di questo tipo deve essere esposto ad alte temperature per poter essere modellato, ed è quindi necessario far scaldare la stampante prima di utilizzarla.
Una volta caricato il filamento, esso verrà liberato tramite appositi estrusori.
A questo punto non resta che inserire tutte le informazioni richieste per realizzare il prodotto, avviare la stampa e, una volta ottenuto il risultato desiderato, arieggiare il luogo presso il quale si è svolto il lavoro.
Ricordiamo che l’intero processo descritto ha costi molto più bassi rispetto a tecniche di produzione molto più diffuse.
Quali sono le tecnologie più diffuse nell’ambito della stampa 3d?
Una stampante in 3d funziona sfruttando diverse tecnologie, ognuna delle quali presenta dei vantaggi e dei limiti.
La tecnologia nota come fdm, ovvero fused deposition modeling, si basa sullo srotolamento del materiale termoplastico, il quale verrà sciolto e distribuito tramite un apposito erogatore.
In questo modo l’oggetto verrà realizzato partendo dallo strato più basso a quello più alto.
Questo tipo di tecnologia permette di usare diversi elementi e materiali senza gravare sui costi anche se, purtroppo, non si può dedicare molto spazio all’estetica e i tempi di elaborazione possono essere davvero lunghi.
La stereolitografia invece, nota anche come tecnologia sla, risale al 1986 e si basa sulla produzione di oggetti industriali realizzati con una tecnica di colata o di pressofusione.
In questo caso viene utilizzata la resina che, se esposta a dei laser uv, riesce a polimerizzare e dar vita a oggetti tridimensionali.
Anche in questa circostanza si possono usare moltissimi materiali, ma risulta più facile curare nel dettaglio l’estetica finale dell’oggetto.
Bisogna però fare attenzione alla fuoriuscita della resina e prendere in considerazione la possibilità che il volume della stessa si riduca una volta avvenuta la polimerizzazione.
La tecnica del multijet fusion invece, è molto recente in quanto risale al 2017.
Questo metodo utilizza agenti di fusioni, responsabili del colore del prodotto, uniti ad un agente di dettaglio che invece focalizza la sua attenzione sulle geometrie.
Il processo vede la stesura di vari strati di prodotto in polvere, che viene lavorato attraverso l’unione di agenti chimici e poi riscaldato tramite l’esposizione alla luce.
Questa è una tecnologia molto veloce, grazie alla quale è più semplice produrre in serie diversi oggetti senza richiedere ulteriori interventi.
In questo caso però la scelta dei materiali è molto limitata, poiché possono essere adottati solamente gli agenti citati sopra.
Quali sono i tipi di resina utilizzati in questo campo?
La resina è sicuramente il materiale più indicato per la produzione di oggetti in 3d, anche se è possibile far ricadere la scelta su molti altri elementi.
La resina è molto indicata poiché riesce a solidificarsi qualora esposta alla luce ultravioletta. Tutte le tecnologie citate sopra permettono di ottenere fantastici risultati se associati a questo materiale.
Ovviamente non tutte le resine sono uguali in quanto, in base alla tipologia di elemento prescelto, si possono ottenere risultati diversi.
Le resine standard, ad esempio, funzionano bene con le stampanti a tecnologia sla. Queste possono essere acquistate in vari colori ma devono essere usate in aree ben ventilate.
La resina a presa rapida invece, riesce a raggiungere l’obiettivo richiesto in pochissimo tempo, risultando altamente consigliata laddove sia necessario realizzare strumenti rifiniti e particolarmente precisi.
Alcuni tipi di resine inoltre, possono essere lavati con acqua in modo da accelerare il flusso della stampa, mentre quelle definite resistenti sono le migliori in caso di urto.
Da prendere in considerazione l’utilizzo della resina vegetale, ovvero un prodotto che deriva dai semi di soia e che, proprio per queste ragioni non è tossica.
Molti esperti del settore raccomandano l’utilizzo delle resineflessibili, soprattutto laddove si faccia riferimento a stampanti FDM.
Questo prodotto, infatti, riesce ad attutire ogni sorta di urto e ad assorbire le vibrazioni.
Di recente invenzione sono invece le resine glow in the dark o fosforescenti, ovvero quelle dotate di pigmenti in grado di illuminarsi al buio.
Citiamo infine le resine calcinabili, sostanzeche permettono di produrre più oggetti nello stesso momento abbattendo i costi e limitando il tempo di lavorazione.
Come puoi ben vedere quindi, l’universo delle stampanti 3d è in continua espansione, anche se è già in grado di offrire diversi strumenti e possibilità a tutti coloro che decidono di testarne le capacità.
La filiale italiana di DAT, Deutsche Automobil Treuhand GmbH, azienda tedesca di servizi per l’industria automotive, insieme alla società di consulenza Prometeia hanno unito tecnologie, dati e competenze digitali per la gestione automatizzata dei sinistri.
L’intelligenza artificiale per creare le perizie, sta per essere lanciata la nuova generazione di software FastTrackAI.
Vale a dire un prodotto software cloud sviluppato da DAT per le compagnie di assicurazioni, driver, periti, flotte e noleggi auto a breve termine in grado di creare una perizia, o un preventivo del danno, in real-time, dai 30 secondi ai 3 minuti.
“AI”, questo il suo nome, perché il pilastro della piattaforma è l’Intelligenza Artificiale, che analizzerà le immagini e consentirà di ottenere un elaborato finale completo e immediato.
Questo è il risultato deglisviluppi di DAT, attraverso le soluzioni di Computer Vision in partnership con Prometeia.
DAT, per chi non lo sapesse, è la principale base dati per il settore automotive europeo.
È alimentata da dati OEM e assicurativi, e quindi ha deciso di fare un salto in avanti sviluppando un software cloud che coniuga intelligenza artificiale e l’esperienza di applicazione e integrazione di engine analitici nei processi di business di Prometeia.
Come funziona
Il funzionamento è semplice: in caso di un incidente l’utente caricherà le immagini del sinistro direttamente dal suo smartphone.
Grazie a computer vision il software analizzerà in automatico la documentazione fotografica, identificando le componenti danneggiate e il livello di gravità e restituendo una valutazione puntuale dei danni con il dettaglio completo delle riparazioni necessarie, ricambio per ricambio.
Ecco dunque creata una perizia (o stima) del dannooggettiva, completa e certificata secondo gli standard riparativi assicurativi e del costruttore e, tramite il collegamento alla banca dati DAT che permette di risalire all’esatta configurazione di tutte le varianti di allestimento, optional e accessori del veicolo specifico.
“Automazione e customer experience innovativa sono la chiave. FastTrackAI permetterà un sostanziale abbattimento del ciclo di vita del sinistro, con benefici in termini di tempi e costi per tutti gli operatori coinvolti” ha spiegato Alessandro Serra, head of Sales and Marketing di DAT Italia.
Un pensiero ribadito e confermato anche da Maddalena Amoruso, senior partner e responsabile del team di Data Science di Prometeia: “La nostra esperienza in ambito Artificial Intelligence, e la nostra conoscenza del mercato assicurativo, consentono di sfruttare al massimo la profondità della banca dati DAT e rendere oggettiva l’analisi, indipendentemente dal cliente”.
Per una consulenza in caso di incidenti stradali potete rivolgervi a GMP gestione e risarcimento sinistri, dove professionisti del settore sapranno consigliarvi la strada giusta da percorrere.